Portfolio – Progetto “Vicini di Strada”: intervista agli Studenti della 4A Aeronautico

Articolo scritto dagli Studenti del Quinto Anno dell’Istituto Aeronautico

Parlare dei “meno fortunati”, o senzatetto come molti dicono con franchezza, è disagevole, sgradevole quasi.
Di fatto è uno di quegli argomenti che richiedono sempre un certo tatto perché nessuno vuole passare per insensibile, egoista, una persona crudele che se la prende con i più poveri.
Sono argomenti che però prima o poi ti tocca di affrontare, ed infatti la classe 4A dell’Istituto Aeronautico ha tenuto un incontro con la responsabile dell’Associazione Vicini di Strada (abbreviato a VS) dott.ssa Paola Della Casa ed una volontaria, la dott.ssa Paola Barbieri che lavora con alcuni di loro nel laboratorio pomeridiano di pittura.

Gli studenti e la professoressa Movilli, che aveva organizzato l’incontro, ci spiegano a grandi linee le varie attività alle quali hanno partecipato: una presentazione generale da parte della presidentessa di VS sull’organizzazione, come opera e i suoi obiettivi. Un brainstorming su come ogni ragazzo vive e percepisce questa realtà di emarginazione estrema, individuando anche i pregiudizi e le paure che questo fenomeno suscita.

Gli alunni sono stati anche coinvolti nella visione di un documentario intitolato Como Blues’ girato tra le vie di Como alla ricerca tra i senza dimora di chi voleva raccontare e condividere la propria storia. Un gruppo di musicisti del Conservatorio faceva da colonna sonora itinerante in una Como insolita, a volte un po’ nascosta e segreta ma umanissima e bella, anche se carica di dolore e poi le storie di questi uomini e queste donne pieni di umanità commovente. Infine una discussione aperta sulla questione generale della povertà estrema e di come affrontarla e risolverla in una città nel complesso ricca come la nostra.

Quindi, VS è meglio intesa come una rete di associazioni ed organizzazioni che hanno in comune l’obiettivo di aiutare coloro che ne hanno più bisogno. Come ci spiega un alunno, gli operatori dell’associazione sono tutti volontari, senza retribuzione.
VS non ha una ha una sede fissa e unica, si dedica infatti a fare rete e a mettere in contatto le persone in bisogno con le associazioni che le possano aiutare, oltre a coordinare le stesse organizzazioni tra di loro per integrare i loro interventi e renderli meno dispersivi e più efficaci.

A volte siamo in imbarazzo persino a definire queste persone, tendiamo ad usare una serie di termini come: “senzatetto”, “barboni”, “persone meno fortunate” “ clandestini”o qualcosa di simile. Questi termini spesso hanno una connotazione negativa e dispregiativa che l’organizzazione trova offensiva.
Perciò si è pensato a “vicini di strada”, un termine che descrive una persona che di fatto vive vicino a noi ma che non è necessariamente un “vicino di casa”; è una leggera variazione del termine già esistente, che però ci aiuta a meglio capire la filosofia dell’organizzazione in generale.

Uno degli studenti ci spiega che, appunto, l’organizzazione spera di creare un ambiente più accogliente per coloro che spesso vengono trattati con indifferenza o sufficienza dalla società, al punto da essere praticamente ostracizzati e rinnegati dalla comunità proprio per via delle loro precarie condizioni di vita.

Ma cosa fanno i senza-dimora durante il giorno?

Gli alunni e la loro docente hanno cercato di approfondire molto questo aspetto, spiegando a loro modo le difficoltà principali. La prima e più importante di tutte è il clima, più specificatamente il freddo: l’emergenza freddo è con l’abbassarsi delle temperature ineludibile. Durante l’inverno il calo delle temperature comporta delle sfide non trascurabili ma abbastanza ovvie, dal bisogno di vestiti più pesanti per potersi coprire all’aperto, alla necessità di dormitori e rifugi dotati di sistemi di riscaldamento adeguati, o semplicemente la possibilità di ottenere assistenza medica per via di geloni o ipotermie ipotetiche, l’inverno è la stagione che mette di più alla prova le varie associazioni e le loro risorse. Ci sono stati momenti di assoluta emergenza in cui i volontari dovettero montare tende per i bisognosi proprio per la mancanza di spazio nei dormitori con temperature esterne di molti gradi sotto lo zero con pioggia o neve.
Questa carenza di posti letto purtroppo non è insolita nemmeno nelle stagioni più calde, infatti è abbastanza difficile trovare spazio in un dormitorio per la notte e solo per la notte, dato che, come sottolineato da un altro alunno, i dormitori non sono aperti durante il giorno.


Come già detto, VS tenta di mettere in contatto le associazioni di volontariato con chi ha bisogno di assistenza, il fatto però è che i bisogni sono tantissimi e l assistenza richiesta può a volte essere di tipo specialistico o comunque complicata da fornire.
Un grande problema di queste persone è l’abuso di sostanze psicotrope o di alcol, la dipendenza da esse e i vari effetti che queste sostanze hanno avuto non solo sul corpo, ma anche sulla mente.
In altri casi, invece, si ha a che fare con malattie o disabilità mentali che richiedono approcci e trattamenti speciali da parte di professionisti.
A volte le problematiche sono di natura più generale, per esempio: problemi con la famiglia, separazioni, carcere,perdita del lavoro, vita sociale travagliata o anche traumi che perseguitano la persona da anni.
Poi ci sono i casi più particolari, come quelli degli immigrati clandestini o più in generale di coloro che sono immigrati nel nostro paese con niente addosso, sperando di trovare in qualche modo lavoro e la maniera per cavarsela e inserirsi.
VS, che collabora con il Comune di Como, che è uno dei partner dell’iniziativa,  assiste queste persone, aiutandole e seguendole nelle pratiche burocratiche e legali in modo da regolarizzare la permanenza di queste persone nel nostro Paese, cosa che altrimenti sarebbe difficile se non impossibile.

Adesso, però, tocca fare la domanda probabilmente più importante: come intervenire efficacemente?

Si può dire che ci sono due linee di pensiero tra gli studenti: chi trova giusto sostenere queste persone e chi è più cinico verso questa realtà di emarginazione estrema.
La discussione aperta sull’argomento è stata una delle attività svolte e durante l’intervista tale discussione si è riaccesa brevemente.
Alcuni sostengono la necessità di più aiuti, con maggiori risorse economiche messe a disposizione per le iniziative di sostegno: più dormitori e posti letto,specie nella stagione invernale, mense e bagni pubblici, ambulatori medici per il sostegno alla salute, luoghi di ritrovo aperti durante il giorno quando i dormitori chiudono; altri invece, ma sono minoranza,  semplicemente propongono l’allontanamento per motivi sanitari e  di ordine pubblico o comunque un certo livello di distanza  tra gli homeless e il resto della città e guardano con scetticismo le iniziative in loro favore.

Alcuni Studenti del Quarto e Quinto anno dell’Istituto Aeronautico, protagonisti di questa intervista.

Ho sperimentato sulla mia pelle la potenza del linguaggio, come le parole possano cambiare e orientare il pensiero, nessuna parola è neutra. E’ il mio mestiere come insegnante di Italiano, ma a volte mi stupisco ancora della bellezza e della ricchezza della lingua, della sua forza espressiva.. Vicini di strada, vicini di casa, la strada è la loro casa ma anche la nostra, perchè le strade le percorriamo tutti i giorni e la città è fatta di luoghi e di strade che condividiamo con gli altri. La città è la nostra casa comune, noi e loro, che non sono estranei ma passanti nella vita come noi. Un vicino di casa lo salutiamo, se lo incontriamo, lo aiutiamo, se ha bisogno, litighiamo anche, ma non possiamo ignorarlo o evitarlo ; con i vicini di strada è la stessa cosa: sono vicini non lontani da noi.

Professoressa Lina Movilli

Per saperne di più sul progetto “Vicini di Strada”: https://www.vicinidistrada.it/

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