A partire dall’anno scolastico 2019/2020, il Centro Studi Casnati ha attivato un progetto scolastico per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti e la riduzione del consumo della plastica.
Ogni atrio della scuola è stato dotato di contenitori per la raccolta differenziata e un documento con le relative istruzioni per il coretto utilizzo degli stessi è stato apposto al muro principale di ogni aula.
Inoltre, ogni anno il progetto viene ripresentato attraverso una comunicazione e-mail agli studenti e supportato grazie al coinvolgimento del corpo docente.
L’opera educativa che il Centro Studi Casnati sta ricoprendo anche in questo ambito, che abbraccia la predisposizione spontanea alla sensibilità ambientale delle giovani generazioni, ha portato a una significativa riduzione dei rifiuti generali e incentivato il riciclaggio.
Le statistiche ci indicano d’altronde che questo semplice comportamento ha effetti di rilievo sulle intere comunità.
Se confrontiamo, ad esempio, l’impatto ambientale della produzione dei rifiuti con quello delle attività antropiche di una intera nazione, la sola “produzione di rifiuti” a livello globale incide più di una qualunque intera nazione in termini di consumo di acqua dolce ed è la terza principale responsabile di emissioni di gas serra, dopo Cina e USA (FAO, 2013).
La riduzione dell’uso della plastica è stata promossa attraverso l’introduzione di borracce per l’acqua riutilizzabili acquistabili a scuola.
E quando gli studenti non rispettano le regole della raccolta differenziata?
Quando gli studenti non rispettano le regole della raccolta differenziata, vengono sanzionati a livello disciplinare… ma anche ri-educati all’importanza di questo impegno civico, stimolando loro approfondimenti sulla base didattica dell’active learning e del peer-to-peer.
Durante lo scorso anno scolastico, il risultato è stata una conferenza organizzata e tenuta da una classe “sanzionata per mancata raccolta differenziata” aperta ai coetanei.
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