NEWS – ECOSOC Youth Forum: il modello del Casnati for ESD nelle strategie di collaborazione e partnership

Nel contesto del prestigioso forum delle Nazioni Unite ECOSOC Youth forum, il 25 aprile alle 8 AM EST, si è tenuto un side event online sulle più innovative strategie di collaborazione e partnership che coinvolgono l’ESD (Educazione allo Sviluppo Sostenibile) per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Tra i panelists anche la prof.ssa Federica Quartesan, che ha avuto l’opportunità di portare come modello l’esperienza del Casnati for ESD.

Di seguito la traduzione italiana dei contenuti del suo intervento.

Cosa significa per lei “partnership forte”?

Un saluto a tutti e un grazie al Team GSP per avermi dato l’opportunità di parlare qui oggi dell’esperienza che stiamo vivendo sviluppando il program Casnati for ESD.

“Partnership forte” significa per me una collaborazione su più livelli, una cooperazione verticale e orizzontale che collega il maggior numero di variabili in un sistema complesso e in modo olistico.

In un mondo così complesso, abbiamo bisogno di più modelli olistici e di meno schemi rigidi.

La costruzione di modelli olistici anche in campo educativo è inevitabile per affrontare le tante diverse sfide socio-economico-ambientali che hanno impatti sull’umanità così diversificati.

Lo sviluppo umano – d’ora in poi – può essere soltanto sostenibile.

Per gestire lo sviluppo sostenibile abbiamo bisogno di un approccio olistico che inizi dagli anni di scuola delle generazioni future per rafforzare la comunicazione verticale e orizzontale tra gli studenti, i docenti, le famiglie, i dirigenti scolastici, e gli stakeholders locali.

Ci piacerebbe sentire qualcosa sulla sua esperienza: quali tipi di strategie di collaborazione sono state in grado di aiutare docenti e scuole per superare la crisi educativa che ha seguito la pandemia?

La pandemia di Covid, ma anche la guerra ucraina che ha scosso l’UE e l’intensificarsi delle anomalie meteorologiche e climatiche, hanno reso gli studenti più fragili dal punto di vista psicologico e sensibili alle tematiche socio-ambientali.

I lockdown che abbiamo dovuto vivere ci hanno lasciato con strumenti digitali più avanzati e una maggiore propensione a usarli.

Tutti questi aspetti hanno portato la mia scuola a sviluppare una strategia per l’integrazione dell’ESD che consentisse a noi docenti di coordinare i nostri sforzi nell’accogliere i desideri dei nostri studenti di 1) diventare maggiormente protagonisti del loro processo di apprendimento, 2)  agire concretamente nella loro vita quotidiana e 3) cooperare per combattere il crescente senso di scoraggiamento e ansia.

Tra le diverse strategie applicate, voglio ricordare:

  • lo sviluppo di una struttura didattica per l’apprendimento socio-emotivo (SEL) attraverso l’offerta di DBT skills training ai docenti , con l’obiettivo di migliorare la nostra capacità di captare e riconoscere i bisogni psico-socio-emotivi dei nostri studenti, favorendo una più efficace collaborazione tra studenti-insegnanti-famiglie

Per dare rilievo al nostro lavoro, abbiamo deciso di sviluppare anche il sito web del Casnati for ESD per permettere a chiunque di essere ispirato dai nostri studenti e interagire con noi.
L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile – ESD è un’ottima occasione per spingere la ripresa dalla crisi educativa perché promuove spontaneamente collaborazioni intergenerazionali e interculturali, abbatte le barriere geografiche per raggiungere obiettivi globali e implementa pratiche di apprendimento socio-emotivo.

A suo parere, quali sono le strategie per sostenere collaborazioni a lungo termine?

Lo sviluppo del nostro program ci porta a interagire sempre di più con esterni, in una ampia gamma di situazioni.

Tuttavia, per strutturare partnership con aziende o associazioni è sempre necessario trovare una chiave che possa essere un collegamento tra prodotti concreti realizzati dai nostri studenti e l’interesse delle aziende.

Un’altra sfida che stiamo affrontando è che è molto difficile trasferire un concetto complesso come l’ESD in un mondo in cui la comunicazione è sempre più veloce e concisa.

Sarà fondamentale trovare figure autorevoli che fungano da intermediari, aumentando così le opportunità di contatto con potenziali partner di rilievo.

Tra le strategie che stiamo applicando, ricordo:

  • lo sviluppo di una narrazione induttiva costituta da brevi articoli, immagini, post sui social media e video relativi alle esperienze ESD dei nostri studenti, tutti raccolti come Portfolio sul nostro sito web in modo da essere facilmente colti da un vasto pubblico
  • la realizzazione di iniziative “green” da parte della nostra stessa scuola, e tra queste, voglio ricordare:
    • iniziative di solidarietà che integrano il project-based learning. Un grande esempio è la collaborazione che coinvolge i nostri studenti del Liceo Artistico e Linguistico e una scuola del Ghana per produrre abiti sostenibili. I nostri studenti italiani stanno disegnando i vestiti e gli studenti del Ghana li realizzeranno usando i loro materiali tradizionali. Poi ci invieranno i loro prodotti e li metteremo sul mercato italiano per organizzare una raccolta fondi per loro.
    • eventi orientati allo sviluppo sostenibile e ESD ospitati presso la nostra scuola. Ad esempio: a maggio, la presentazione di un modello di auto elettrica per il quale i nostri studenti hanno progettato la grafica vettoriale della carrozzeria, e, a giugno, un evento promosso dalla Regenerative Society Foundation nel contesto della EU Green Week.

Qual è il suo messaggio per gli altri docenti in ascolto che sono alla ricerca di partnership forti e creative per accelerare il processo di insegnamento e apprendimento? 

Per incoraggiarmi e trovare la mia strada nello sviluppo del nostro modello ESD, ho trovato il best-seller di Peter Sinek “Start with Why” molto illuminante. Dice: “Quando competi contro tutti gli altri, nessuno vuole aiutarti. Ma quando competi contro te stesso, tutti vogliono aiutarti”.

Lo Sviluppo sostenibile e l’ESD sono sfide che ci fanno competere contro noi stessi, lo sentiamo noi e lo sentono anche i nostri studenti. 

La strutturazione di un progetto che mira a far collaborare studenti e insegnanti deve rispondere a tre aspetti: “Cosa”, “Come” e “Perché”. Se il nostro “Cosa” è l’integrazione ESD e il nostro “Come” è l’applicazione di un modello che porti tutti a coordinarsi tra loro, non dobbiamo dimenticare il nostro “Perché”. 

Il nostro “Perché” è il motore che farà funzionare la nostra macchina.

Se sentiamo che il nostro “Perché” è un futuro più equo, questo potrerà le persone a dare il proprio miglior contributo. 

Se facciamo sentire ai nostri studenti che nel nostro “Perché” ci sono innovazioni e opportunità per far sentire la loro voce, questo li incoraggerà a sentirsi compresi e a tirare fuori le loro emozioni e il loro spontaneo entusiasmo.

ESD non significa solo buon livello di istruzione, significa innovazione e fare le cose in modo diverso, liberando la creatività di ciascuno, studente o docente.

Il cervello limbico è principalmente responsabile delle emozioni, la neocorteccia è responsabile del pensiero razionale e del linguaggio.

Quando ci chiediamo “cosa” o “come”, la nostra neocorteccia darà la risposta.

Quando ci chiediamo “perché”, la risposta sarà emotiva e data dal cervello limbico.

Grazie a tutti!

LEGGI anche l’articolo sul sito delle Nazioni Unite SDSN https://www.unsdsn.org/global-schools-hosts-ecosoc-youth-forum-side-event-on-partnerships-and-collaboration-in-education

SCARICA il Summary and Report dal sito delle Nazioni Unite: https://www.un.org/ecosoc/sites/www.un.org.ecosoc/files/documents/2023/sdsn_25april.pdf

GUARDA qui sotto la registrazione integrale dell’evento

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